Giorno 145 settimana 22
Sarebbe sufficiente solo il titolo a rendere giustizia ad un articolo che scorre nella mente di chi finalmente ha compreso che nella vita non esiste solo il quotidiano. Una riflessione che è d'obbligo condividere con tutti coloro che indossano un secondo vestito scomodo, ingabbiati in apparenti doveri che lì rendono conformi a tutto quello che c'è lì fuori, ma col cuore che pulsa in direzione opposta.
Oggi lo dedichiamo al riposo, o forse alla meditazione. Nulla di estremo. Solo un pò di tempo con noi stessi.Per tornare all'abito più comodo. Perché capire chi siamo significa anche capire cosa vogliamo.
"Ho deciso di vivere così, perché questo sono io".
Sono gli altri che si devono adattare a me. Dal canto mio lì rispetto, ma seguo solo il respiro del mondo. Così da due anni a questa parte ho riscattato il mio destino. Per troppo tempo ho camminato lungo un sentiero limitrofo alla vita, convinto che quell'angusta direzione fosse la prova giusta a rendermi un uomo migliore. Che quel tracciato brullo fosse la giusta strada di sacrifici ai quelli dovevo abituarmi. Per giungere, infine, all'agognato riposo; di un ostello arredato con i gusti di chi ogni mattina mi ama per quello che spera che io diventi. Non era la vita per me. Un urlo liberatorio mi ha spinto a strappare quelle cuciture che odiavo, a scemare per un periodo nella solitudine e nelle occhiate indegne di chi credevo mi amasse. Ho abbandonato quel viottolo e ho guardato alla mia vita. L'ho presa per mano e le ho posto una sola vera domanda: "dove?". Quel brullo è divenuto colore, quel marcio è divenuto vita, quella stradina è divenuta una strada larga e trafficata. Ogni mattina mi sveglio così: camminando e assecondando il destino scelto per me da chi ne sa più di me. Ho molto meno quantità, quella qualità... Tra cui voi tutti. Voi che ogni giorno dedicate e incrociate alla mia vita la vostra, attraverso una pagina di un blog. A Voi voglio dire grazie, a Voi che ogni mattina cullate il mio cammino su questa autostrada e che alimentate ogni mio sforzo. Questo giornale è nato così. Dare per ricevere. Voluto per da voce a tutti coloro che non sono fatti per la cravatta, ma che camminano sul proprio destino vestiti solo di una maglietta sudata.
A.
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