PSICOLOGIA DELLO SPORT






Raccontiamo qualcosa troppo spesso dato per scontato: la psicologia nello sport. Naturalmente esaurire un panorama come quello della mente è impresa ardua e che, credeteci, richiederebbe un foglio di carta bianca illimitato, eppure alle volte è sufficiente un solo concetto per rendersi conto di quanto poco sia sufficiente per muovere i primi passi per divenire uno sportivo a 360°. Parliamo della motivazione. 

Sembra paradossale, ma tutta la soggettività nel fitness può essere rimandata a questo semplice termine. E' già è proprio cosi, siamo e possiamo diventare solo quello che sia spronati ad essere. Il famoso, per intenderci, guardarsi allo specchio. Un modello di crescita delegato per natura alla ricerca di difetti, ma che al tempo stesso può essere il giusto wod per muovere non solo i primi passi verso il benessere fisico, ma anche per correre verso un miglioramento continuo della nostra persona.

Ma andiamo per gradi ed iniziamo dalla definizione di motivazione: (psicol) Insieme delle cause che indirizzano il comportamento di una persona verso un determinato fine. Propriamente è necessario distinguere tra l'energia che determina l'azione (pulsione) e l'incentivo a essa, rappresentato dallo scopo cui si tende (elemento di “rinforzo”). Si distinguono generalmente motivazioni primarie, che tendono al soddisfacimento di bisogni naturali e istintivi (fame, sete ecc.), e secondarie, che soddisfano bisogni di carattere personale e socioculturale (ambizione, successo, imitazione ecc.). A determinare la m. possono intervenire sia ragioni esclusivamente psicologiche che neurofisiologiche o biochimiche; la psicoanalisi infine ne ha sottolineato il carattere prevalentemente inconscio.
Fonte Zanichelli 

Analizziamola, specie nella prima parte. La motivazione è ciò che indirizza le persone verso un determinato fine, verso l'azione, tendendo a prendere coscienza che nessun effetto è riscontrabile se non anteposto da una causa. Nella vita cosi come nello sport. Quindi se già per quanto detto non ci dovrebbero essere più scuse per rimanere seduti sul divano, proviamo ad andare oltre . La motivazione è poi, come si legge, la natura che soddisfa bisogni personali e sociali, quindi la voglia di condividere e di crescere, per intenderci il non stare fermi a guardare o aspettare chissà cosa o chissà chi! Propositivi quindi sempre e comunque verso questi due aspetti integrativi che solo una volta resi propri possono insieme alla motivazione condurci all'ambito beneficio mentale e fisico. Quindi dal momento che siete, come speriamo, già in piedi sul divano continuate al nostro fianco verso la strada della comprensione.





Quante e quali motivazioni esistono?

Rispondere a questa domande è solo in parte possibile. Da un lato, infatti, sul quantitativo di motivazioni è possibile metter lì una risposta scontata, ognuno trova la sua benzina in qualcosa di unico, laddove invece rispondere all'altra faccia della medaglia è potenzialmente fattibile. Andiamo in sintesi. Esistono tre livelli di motivazione:

Motivazioni positive: rientrano in questo gruppo tutti coloro che ogni mattina vogliono quel qualcosa in più dalla loro vita. Non solo in termini quantitativi, ma soprattutto in termini qualitativi. Avere una motivazione forte verso un obiettivo significa essere già a metà del nostro percorso. Naturalmente qui entrano anche in gioco la determinazione e la costanza, in un trittico che di certo vi porterà molto lontano. Quindi se le motivazioni intrinsiche al vostro traguardo sono uniche, personali e implementabili da qualsiasi punto di vita (padroneggiare un'abilità, raggiungere un obiettivo lavorativo, familiare, personale, trovare l'amore etc) altro paio di maniche sono quelle classificabili estrinsiche, ovvero che ci giungono da terze persone, come la famiglia, il nostro allenatore, un docente etc. In questo caso occhio alle parole e ai gesti, non sempre coloro che crediamo dalla nostra parte lo sono realmente e incondizionatamente. In entrambi i casi è comunque doveroso non perdere di vista la meta, magari scrivendola su un foglietto di carta e ponendola davanti ai nostri occhi il più possibile.

Motivazioni Deboli. Facile immaginare che siamo agli antipodi di quanto espresso fin ora. Rientrano in questa categoria coloro che in primis non hanno fiducia in sé stessi, i paurosi della vita, quelli senza spina dorsale. I famosi passivi che si adattano a qualcosa sempre scelto da altri senza credere nel proprio valore personale. Gli psicologi sottolineano come questa categoria di persone sia quella più facilmente plasmabile da terzi o dai mass media, un lasciarsi traghettare che spesso porta ad una spersonalizzazione e ad un appiattimento delle proprie capacità ed abilità, perfino nello sport. Superare questa condizione è quindi possibile solo mettendosi in gioco e ricordando che nella sconfitta, non nell'estraneità dalla sfida, si trova la motivazione al miglioramento.

Motivazioni troppo forti. Ebbene si, esistono anche quelle dell'eccesso. Fanno parte di questa categoria tutti coloro che vivono la vita e lo sport in maniera quasi distruttiva, un'agonismo estremo che li spinge al solo piacere della vittoria senza apprezzarne mai il valore. Un eccesso di motivazione che in caso di sconfitta può portare di getto ad una depressione o forme di sfinimento ancora maggiori per tornare ad essere i migliori, senza salute, bellezza e guadagno che al contrario dovrebbero motivare ogni nostro gesto. 





Qual'è il miglior modo per essere motivati?

Certamente, come detto, la miglior motivazione è quella degli obiettivi. A loro volta catalogabili in sotto realtà alle quali attingere per non perdere mai la rotta. 

Obiettivi misurabili: ovvero misurare i progressi verso la nostra meta a periodi programmati, ore, giorni, settimane, mesi.

Obiettivi specifici: capire cosa si vuole ottenere.

Obiettivi realistici: prefiggersi ciò che veramente è possibile realizzare.

Obiettivi adattabili: imparare a adattarsi ad ogni tipo di ambiante essendo noi stesso ed assorbendo quando più possibile da chi ci circonda.

Obiettivi temporali: scegliere scadenze programmate e brevi, sarà più facile avanzare a piccoli passi che a salti.

Obiettivi documentati: prima di cimentarvi cercare di capire cosa andate a fare e quali sono le insidie. Internet è miglio mezzo per condividere esperienze e obiettivi comuni.

Obiettivi entusiastici: ponetevi sempre un traguardo divertente o quantomeno che possa portare del bello nella vostra vita, lavorerete per questo con maggiore spirito e minore fatica.


Ci sono tecniche particolari di motivazione?

Anche questo è un terreno molto particolare da calpestare. Infatti, come detto, ognuno persegue una sua meta in un paio di scarpe per raggiungerla passo dopo passo, ma velocizzare è possibile. Se da un lato scrivere e leggere i propri obiettivi è un modo, l'altro è attraverso la tecnica detta della visualizzazione. Ovvero porsi un modello positivo, magari di successo, al quale aspirare. La mente inizia così ad elaborare inconsciamente un modellamento del nostro essere rivolto a somigliare, a modo nostro, a quanto ambito, donando sempre nuove energie e mantenendo viva quella voglia di realizzazione.


Quali altri consigli possono esserci per essere motivati?

Il consiglio dettato dalla nostra esperienza è poi quello di motivarvi sempre entrando a far parte di un gruppo, comprensivo di allenatore, un pò come noi del Dailycrossfit spinti e sostenuti dal coach Nelson! Questo sarà il giusto treno che vi porterà a mettervi in gioco come persona, migliorandovi fisicamente e e soprattutto plasmando i vostri fattori caratteriali. Il carattere infatti è altro fattore vitale nell'approccio alla motivazione. Una solarità estroversa è il giusto obiettivo per donarsi la corretta consapevolezza che stare in mezzo alla gente e con loro condividere è quanto di più unico la vita possa offrirci, sia in termini di sprono che di confronto teso al miglioramento. Quinti motivatevi ad essere sicuri di sé, e togliete quel velo introverso, magari utile a situazioni individuali del tutto differenti dallo sport, anche quello singolo.


TUTTO E' POSSIBILE, NON DIMENTICATELO







Nessun commento:

Posta un commento