Siamo quello che mangiamo. E a dirla tutta anche quanto mangiamo. Cresce in Italia il rapporto tra obesità e popolazione. Un falso mito di benessere importato dall'altra parte dell'oceano, ma che trova radici storiche anche nella nostra terra. Un post guerra che ha lasciato spazio ad un'alimentazione forzata senza freni, quasi a compensare carenza e magrezza di decenni. Ma diamo dei dati. Il 10% degli italiani risulta in sovrappeso e se campionati in una fascia adolescenziale si arriva al 40%. Colpa delle merendine? Della sedentarietà? Di scarso valore dato dalle famiglie all'attività sportiva? Ognuno, genitori compresi, può farsi il suo esame di coscienza. Se non altro alla luce di una continua impennata dell'uso di farmaci legati all'incapacità di camminare almeno mezz'ora al giorno. Già, basterebbe solo quello. Ma andiamo sullo scientifico. Per obesità s'intende il rapporto di massa corporea tra magra (muscolare) e di ciccia (adiposità) espresso in BMI (Body Mass Index), mettendo a confronto peso e altezza, definendo le persone in sovrappeso se il loro IMC è compreso tra 25 e 30 kg/m2 e obese quando è maggiore di 30 kg/m2.
Piccolo memorandum:
- Mangiare sano e mediterraneo
- Alzare il fondo schiena dal divano o dal sedile della macchina
- Imparare a volersi bene e volerne anche al nostro corpo
- Mantenere la costanza sull'obiettivo
- Consultare un nutrizionista senza vergogna
- Fare sport, fare molto crossfit
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